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in fuga | 477 |
Sfuggito anche lui agli artigli dell’aquila rapace di Asburgo? Benissimo! Benissimo! Ho fatto anni sono, per altri lombardi fuggiti qua dopo la rivoluzione di Vall’Intelvi, un’ode ca l’era minga mal. Ho descritto, neh, la loro fuga per la Val Mara, la calata a Maroggia, l’arrivo a Lugano, ca l’è poeu quand ca ga disi:
O baldi figli di Lombardia,
V’apre le braccia Lugano mia.
È una cosetta che va benissimo anche per Loro. Adesso corro a prender la chitarra e poi gliela faccio sentire all’albergo.»
«Madonna!» fece Pedraglio.