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date! Prefetto, persuadili tu!» Ed entrò nell’alcova.

«Partite?» gli disse Luisa con quella voce che pareva venire da un mondo lontano. «Addio.» Egli le si avvicinò si chinò a baciar la calzettina che teneva in mano. «Luisa» mormorò, «c’è qui il Prefetto della Caravina.» Ella non mostrò alcuna sorpresa. «La nonna lo ha fatto chiamare stanotte» continuò Franco. «Gli ha detto di aver veduto la nostra Maria, luminosa come un angelo.»

«Oh, che menzogna!» fece Luisa con una voce grossa di disprezzo, senz’ira. «Come se fosse possibile che andasse da lei e non venisse da me!»

«Maria le ha toccato il cuore» riprese Franco. «Ella ci domanda perdono, ha paura di morire, mi supplica di andar da lei, di portarle una parola di pace anche per te.»

Neppure Franco credeva all’Apparizione, scettico profondamente com’era per tutto il soprannaturale non religioso, ma credeva che Maria, nella sua esistenza superiore, avesse già potuto operare un miracolo, toccar il cuore della nonna e ciò gli recava una commozione indicibile. Luisa restò di ghiaccio. Neppur s’irritò, come Franco temeva, all’idea di mandar un messaggio amorevole. «La nonna avrà paura dell’inferno» osservò con quella sua freddezza mortale. «L’inferno non c’è, tutto si riduce a un po’ di spavento, è una pena da niente, la subisca e poi muoia anche lei come si