Pagina:Piccolo Mondo Antico (Fogazzaro).djvu/397


esusmaria, sciora luisa! 393

sporgente con la costa, monta sul sagrato la scalinata della Calcinera, unica via per salire ad Albogasio Superiore sì dallo sbarco sottoposto che da S. Mamette o da Casarico o da Cadate.

In pochi minuti la violenza dell’acquazzone diminuì, i foschi fantasmi delle montagne cominciarono a disegnarsi nel fondo bianco. Luisa guardò giù allo sbarco. Non v’era gondola, non v’era portantina sulla riva, non v’era niente. Questo le diede noia. Possibile che la gondola fosse ritornata a Cressogno? Il fumo si diradò rapidamente, apparve Cadate, apparve sulla bocca della darsena del Palazz, bianco nella nebbiolina grigia, la poppa della gondola. Ecco, la marchesa si era rifugiata al Palazz e così aveva fatto anche Pasotti con la sua portantina e i portatori. Il temporale si poteva dir cessato, la portantina non tarderebbe a comparire.

Invece tardò dieci lunghi minuti. Luisa teneva fissi gli occhi sulla stradicciuola che svolta da Cadate nel seno della Calcinera. Non vi era dentro a lei nessun movimento di pensieri. Tutta l’anima sua guardava e aspettava; niente altro. Della gente le passò a sinistra salendo dalla Calcinera o venendo da Albogasio; ogni volta ella si coperse piegando l’ombrello, per non esser conosciuta o almeno per evitar saluti e conversazioni. Finalmente un gruppo di persone comparve sulla svolta. Luisa distinse la portantina, dietro la portantina Pasotti e don Giuseppe, poi, ultimi, i due barcaiuoli della