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CAPITOLO II.


Sulla soglia d'un'altra vita.


«Canaglia!» fremeva don Franco salendo la scala che conduceva alla sua camera. «Pezzo d’asino d’un austriaco!» Si vendicava su Pasotti di non poter insultar la nonna e le stesse consonanti della parola austriaco gli servivano tanto bene per stritolarsi fra i denti la propria collera e spremerne, gustarne il sapore. Quando fu in camera la collera gli svampò.

Si gettò in una poltrona, in faccia alla finestra spalancata, guardando il lago triste nel pomeriggio nebbioso e, al di là del lago, i monti deserti. Mise un gran respiro. Ah come stava bene lì, solo, ah che pace, ah che aria diversa da quella del salotto, che aria cara, piena de’ suoi pensieri e de’ suoi amori! Aveva un gran bisogno di abbandonarsi ad essi ed essi lo ripresero subito, gli cacciaron di