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il segreto del vento e dei noci | 253 |
gnora Carolina dell’Agria mi ha voluto dare per forza. Vedete che le cose non vanno poi troppo male.»
Ciò detto lo zio si alzò e se ne andò per l’uscio del salotto con passo franco, mostrando anche da tergo la sua faccia eretta, il suo modesto ventre pacifico, la sua serenità di filosofo antico. Franco, ritto sul limitare della terrazza, con le braccia incrociate sul petto e le sopracciglia aggrottate, guardava verso Cressogno. Se in quel momento egli avesse avuto fra le mascelle un fascio di Delegati, di Commissari, di birri e di spie, avrebbe tirato tale un colpo di denti da farne una melma sola.