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il segreto del vento e dei noci 251

E la barca venne, Luisa e Franco salirono senza sospettare di nulla, pensando che la bambina dormisse. Franco fu il primo che vide sotto i rami cadenti delle passiflore lo zio seduto, curvo su Maria che gli stava sulle ginocchia. Mise una gran voce di sorpresa e corse là seguito da Luisa con l’idea che fosse successo qualche cosa. «Tu qui?» diss’egli correndo. Luisa, pallida, non disse nulla. Lo zio alzò il capo, li vide: essi compresero subito che vi era una brutta novità, non gli avevano mai veduto una faccia così seria.

«Addio» diss’egli.

«Cosa è stato?» sussurrò Franco.

Egli fe’ cenno ad ambedue di ritirarsi dalla terrazza nella loggia, ve li seguì, allargò le braccia, povero vecchio, come un crocifisso e disse con voce triste ma tranquilla:

«Destituito.»

Franco e Luisa lo guardarono un momento come istupiditi. Poi Franco esclamò: «oh zio, zio!» e lo abbracciò. Vedendo quell’atto e il viso di sua madre, Maria scoppiò in lagrime. Luisa cercò di farla tacere, ma ella stessa, la donna forte, aveva il pianto alla gola.

Seduto sul canapè della sala lo zio raccontò che l’I. R. Delegato di Como lo aveva fatto chiamare per dirgli che la perquisizione operata nella sua casa di Oria aveva dati risultati dolorosi e inattesi; quali, non aveva voluto assolutamente dire. Aveva poi soggiunto che s’era voluto iniziare un