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il segreto del vento e dei noci | 243 |
via la sua vittima. Luisa lasciò la finestra dicendo sottovoce a suo marito: «scusa, questo non è giusto. «Come, non è giusto?» Franco si riscaldò, alzò la voce, chiese a sua moglie se voleva una Maria violenta e manesca. Ella rispondeva con dolcezza e con fermezza, senza risentirsi di qualche parola pungente, sosteneva che il sentimento di Maria era buono, che opporsi alla prepotenza e all’ingiustizia era il compito migliore per tutti, che se un bambino vi adopera le mani, fatto adulto vi avrebbe adoperato mezzi più civili, ma che se si reprimeva in lui la espressione naturale dell’animo, si correva rischio di schiacciare con essa anche il buon sentimento nascente.
Franco non si persuase. Secondo lui era molto dubbio che in Maria vi fossero quei sentimenti eroici. Ella si era arrabbiata di vedersi portar via la sua compagna di gioco e niente altro. Ma poi, la parte della donna non era forse di opporre alle ingiustizie e alle prepotenze una dolcezza mansueta, di mitigare ed emendare gli offensori piuttosto che di respinger con la forza l’offesa? Luisa diventò rossa e rispose che ad alcune donne, forse alle migliori, questa parte conveniva ma che non poteva convenire a tutte perchè tutte non potevano essere tanto miti e umili. «E tu sei di quelle altre?» esclamò Franco.
«Credo di sì.»
«Bella cosa!»
«Ti rincresce molto?»