Pagina:Piccolo Mondo Antico (Fogazzaro).djvu/225


con gli artigli 221

l'aggiunto. «Loro vengano con me. Devono assistere alla perquisizione.» Fece prendere dei lumi, lasciò un gendarme nell’alcova e passò in sala, seguito dagli altri gendarmi, dal Bianconi, da Franco e Luisa.

«Prima di continuar la perquisizione» diss’egli «domanderò Loro ciò che avrei domandato prima se il Loro contegno fosse stato migliore. Mi dicano se tengono armi o pubblicazioni sediziose o carte, sia stampate che manoscritte, ostili all’Imperial Regio Governo.»

Franco rispose forte:

«No.»

«È quello che vedremo» fece l’aggiunto.

«Si accomodi.»

Mentre l’aggiunto faceva scostar i mobili dalle pareti, guardare e frugare dappertutto, venne in mente a Luisa che otto o dieci anni prima lo zio le aveva fatto vedere, nel cassettone di una camera del secondo piano, una vecchia sciabola che vi stava sin dal 1812. Era la sciabola di un altro Pietro Ribera, tenente di cavalleria, caduto a Malojaroslavetz. In quella camera, che stava sopra la cucina, non ci dormiva mai nessuno, non ci si andava quasi mai; era come se non ci fosse. Luisa aveva dimenticata del tutto la vecchia sciabola dell’Impero. Dio, le veniva in mente adesso! Se anche lo zio l’avesse dimenticata! Se non l’avesse consegnata nel 48, dopo la guerra, quando tutte le armi si dovevano consegnare pena la vita! Avrà