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184 parte ii - capitolo ii

aveva ragione lui. Un tenace, fiero sentimento d’indipendenza intellettuale resisteva in lei all’amore. Ella poteva tranquillamente giudicar suo marito, riconoscerne le imperfezioni e sentiva ch’egli non poteva altrettanto, lo sentiva umile nel suo amore, devoto senza fine Non credeva fargli torto, non provava rimorso, ma s’inteneriva, quando ci pensava, di amorosa pietà. Indovinò adesso che significasse quella effusione musicale di gioia e, commossa, abbracciò Franco, fece tacere il piano d’un colpo.



Ecco sulle scale il passo lento e pesante dello zio che ritorna dal suo San Bernardo. Erano le otto e i soliti tarocchisti, il signor Giacomo, Pasotti, non comparivano. Perchè anche Pasotti, in settembre e in ottobre, era un frequentatore di casa Ribera, dove faceva l’innamorato dell’ingegnere, di Luisa e anche di Franco. Franco e Luisa sospettavano di un doppio giuoco ma Pasotti era un vecchio amico dello zio e bisognava fargli buona accoglienza per riguardo allo zio. Poichè i tarocchisti tardavano, Franco propose a sua moglie di uscir in barca a goder la luna. Prima andarono a veder Maria, che dormiva nel lettino dell’alcova col viso inclinato alla spalla destra, con un braccio sotto il capo e un altro posato sul