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la lettera del carlin 97

al giorno in più, in segno della particolare mia stima.

Lascio al mio agente di Brescia signor Grisi, se si troverà al mio servizio al momento della mia morte, tutto quello che mi ha preso.

Lascio al mio agente di Valsolda Carlino Gilardoni, colla condizione come sopra, lire di Milano quattro al giorno, sua vita natural durante.

Intendo che sia celebrata nella Cattedrale di Brescia una messa quotidiana finchè sarà in vita donna Orsola Maironi Scremin, per la salute dell’anima sua.

Di tutta la restante mia sostanza istituisco e nomino erede il mio nipotino don Franco Maironi di don Alessandro.

Fatto, scritto e sottoscritto il 15 aprile 1828.

Nob. Franco Maironi.


Franco lesse e restituì la carta come trasognato, senza dir nulla. Era commosso e sentiva confusamente di doversi dominare, di dover reprimere la propria commozione e raccogliersi, veder chiaro nella cosa e in sè stesso.

«Ha visto?», fece il professore.

A questo punto la sovraeccitazione del Gilardoni salì al colmo.

«Perchè non parlare prima, eh?», riprese. «È ben qui la storia che un perchè positivo, là, chiaro, preciso, non c’è caso, io non lo posso dire! Queste