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Ma, quand’anche dopo la guerra si tornasse un po’ a leticare, non sarebbe più come prima. Dopo avere tanto patito, nessuno più potrà guardare alla vita con gli stessi occhi; dopo aver patito insieme, nessuno più si sentirà lontano dai propri fratelli. Il dolore fa che ci domandiamo certi perchè, fa che ricerchiamo certe ragioni profonde, alle quali troppo poco si pensa nei tempi lieti, tra le cure materiali; e c’insegna a guardare a quello che importa, alle cose essenziali, e a non badare alle altre.
Da questa prova suprema, l’Italia uscirà più forte, e il suo popolo avrà più giustizia nell’interno del paese e troverà più rispetto all’estero.
«La guerra uccide i corpi, ma suscita le anime» disse un altro illustre Comandante. E le anime nuove dopo la guerra faranno un mondo migliore.
Come l’arcobaleno nel cielo, dopo la tempesta, è formato di limpide goccie e di luce, così sarà la prossima pace del mondo, fatta di tutte le nostre lacrime e di una luce nuova, di giustizia e di bontà.
- Venezia, maggio 1917.