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hanno sempre lavorato, sin dal primo giorno, copertamente, vigliaccamente, a propagare bugie e menzogne.
Chiudiamo la bocca a chi sparge lo sconforto; non diamo retta a chi porta cattive notizie, e non ripetiamole mai: si farebbe il gioco dei nostri nemici. Ricordiamo che un’altra grande forza, in questi solenni momenti, è il silenzio: vi può sempre essere una spia in ascolto.
Nè alcun sacrifizio ci sembri inutile, ci sembri da trascurare, perchè sia di poca cosa: poter fare poco non è mai buona ragione per non far niente. Di gocciole è fatto il mare. Se ognuno fa quanto può, ma proprio tutto quanto può e con tutto il cuore, farà abbastanza.
Il Generale comandante la zona di Gorizia disse una volta ai suoi soldati: — «Un’unica fede ci animi, e sia tale da centuplicare le nostre energie, sì che ognuno, nelle prove immancabili che ci attendono, si senta come se la patria non avesse altro combattente che lui».
Così, in ogni più remoto villaggio d’Italia, ciascuno di noi, sia pur piccolo, sia pur debole, metta tutta l’anima sua nella sua pazienza, nel risparmio, nelle privazioni, nei sacrifizii, come se il destino della Patria dipendesse dalla sola sua resistenza.
Tutte le piccole forze riunite formano la potenza della Nazione, per la Vittoria.
Non c’è scusa per non fare, per non dare tutto quello che si può: non ci sono più partiti, nè dissensi, nè differenze. Quando la casa brucia, non si sta a guardare se sia la figlia o la nuora che porti la prima secchia d’acqua. Dopo, magari, si tornerà a leticare, ma intanto tutti han da lottare senz’altro pensiero che di domare l’incendio.