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46 | leuma e lia |
Mi interruppe la voce di Lia che domandava:
«Dopo Milano si vede subito la Brianza?»
Io non so che cosa risposi.
«Anche il Po deve essere un bel fiume, è vero?»
Io non so: io non vedeva in volto a Lia perchè lei guardava dal finestrino e col dito accennava come se vi fosse stato il Po e la Brianza: io non so, ma veramente mi sentii tirar giù verso quella capigliatura che evaporava la sua giovinezza sfuggita alla bara, e parea quella di un paggio antico ed era sotto di me, e la baciai, ma pianamente che non credeva nemmeno che Lia se ne fosse accorta. Invece Lia si accorse, ma non si scosse come se il mio bacio fosse stato una cosa attesa da molto tempo: disse soltanto: «Cosa fai?»
Poi mi si rovesciò addietro, con la testa, e vidi i suoi occhi verso di me, le sue labbra verso di me. Il resto pensalo tu, Astese, e andiamo a dormire.
Così terminò Leuma il suo raccontare, chè la luna più non passeggiava su le cime dei pioppi, ma era trionfalmente salita nel cielo.