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40 | leuma e lia |
dino. «Io voglio vedere un po' di mondo: io voglio; - ripeteva sovente. - Sapete che alla mia età non ho mai veduto niente?» Allora si fece consiglio di famiglia per stabilire un viaggio.
La mamma era per Venezia, il babbo per Napoli, io per Firenze.
«E io per la Brianza,» disse Lia.
«Ma, cara, la Brianza non è una città, - osservò il babbo, - ma una regione fra i laghi, e già che si spendono dei soldi, vediamo di fare un viaggio utile, istruttivo, di vedere quello che non s'è visto, dei musei, dei monumenti, che so io.»
Non ci fu verso, convenne decidersi per la Brianza; Brianza doveva essere, e Brianza fu; e allora toccò a me tutto il difficile cómpito di stabilire un itinerario, consultare guide, orari, e si passavano le intere serate su la Brianza con carte, guide, Baedeker, tanto che il babbo dopo il pranzo era abituato, accendendo la pipa, di esclamare: «Oh, adesso certamente andiamo in Brianza!» Gli studi su la Brianza erano alternati con quelli della sarta che veniva a posta da Modena, giacchè nessuno dei suoi abiti da fanciulla le andava più bene. E allora in lei un'impazienza, una vivacità strana di far presto, di