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le viole 337

labile amore, e pur tuttavia l'ava sorrise a questo pensiero. Il piccolo nepotino, figlio del figlio suo, che ha cinque anni, se vede le viole le vorrà e le strapperà. Gli diranno - è vero - che sono le viole della nonna. Ma lui certo adesso non si ricorda più della nonna. Eppure è stata lei che gli ha fatto i corpettini di frustagno, le maglie di lana, le calze di filo grosso, per quel folletto che rompe tutto.


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In questi pensieri la nonna è uscita. Si è recata prima in chiesa ad ascoltare una messa e poi si è incamminata per il viale dei gran platani bianchi, in fondo e sopra i quali si elevava la fascia azzurra del mare il quale cinge tutta la curva dell'orizzonte. E andando, gli occhi suoi stanchi vedevano dalla terra e dalle siepi partire e salire delle pagliuzze e dei baleni, lievi, di oro; certo erano le ali degli insetti multiformi ed uniformi i quali in quei giorni di nozze fra la terra ed il sole escono in lunghe processioni e portano il seme della vita alle piccole cose eterne nell'armoniosa vicenda della vita e della morte. Non era quello giorno consacrato alla festa: le garrule campanelle e dalle

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