Pagina:Piccole storie del mondo grande - Alfredo Panzini - 1901.djvu/335


il cinabro rivelatore 323

e questo diceva non solo in nome dei suoi genitori, ma in nome proprio. In altri termini faceva capire che rinunciando alla sua indipendenza cedeva solo all'amore per Paolo, non alla lusinga di migliorata condizione sociale. Avvertiva inoltre che la nobile dama venendo a Parma, non incorreva in alcuna compromissione: non poteva tuttavia negare il vivissimo desiderio di conoscere la zia di Paolo anche in veste di semplice amica perchè ne aveva sentito dir tanto bene dal nipote; e di poterle baciare la mano come ora gliela baciava per lettera protestandosi con ogni segno di deferenza sua devotissima serva Irma.

Per quali ragioni poi Paolo, che era così convinto della felicità cui andava incontro, aveva voluto che sua zia conoscesse di persona Irma e gliene dicesse il parer suo, anche codesto - dico - appartiene alla psicologia; ed io me ne dispenso, visto che i novellieri al dì presente ne fanno così grande e sagace uso che io temerei del confronto.

Messe così le cose a posto, donna Felicita si avventurò al viaggio.

Di mano in mano che il treno si accostava all'ondisona riviera del Po, non lungi dalle cui rive Parma eleva la tristezza delle nere