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320 | il cinabro rivelatore |
Erano oramai le undici di notte, e quando Paolo aprì lo sportello di casa della nobile zia, si sentì dire ancora una volta:
- Ricordarsi: non prima delle dodici.
*
Le cose erano andate così.
Irma e Paolo amoreggiavano da quattro anni: si erano lasciati due volte: due volte si erano ricambiate le lettere con un eterno addio. Due volte Paolo, a onor del vero, avea riscritto ed era tornato a Parma, supplicando Irma di perdonargli. Il perdono era stato concesso e l'ultimo perdono era stato suggellato da parte di lui con una promessa di matrimonio.
Come mai Paolo, giovane di mondo, spregiudicato la sua parte, fornito di larghi mezzi, bel giovane, indipendente, vivente a Torino, avesse finito per legarsi con la signorina Irma di Parma, la città delle violette, dei duchi e delle mondane duchesse, sono di quei misteri della passione che ognuno può spiegare a suo modo; e che io non voglio indagare. Basterà dire che egli era convinto di conquistare la felicità per tutta la vita terrena.
Suo padre, vecchio gentiluomo, abbastanza