Pagina:Piccole storie del mondo grande - Alfredo Panzini - 1901.djvu/316

304 il primo viaggio d'amore

Lì c'era l'Ida: in una casa di mattoni come tutte le altre case c'era la sola creatura divina che vi fosse nel mondo; cosa che pareva impossibile.

Si fermò premendo con una mano i battiti disperati del cuore, perchè sentiva che non avrebbe potuto parlare, e con l'altra stringeva i ritratti che dovevano illustrare il discorso.

Fece cadere il martello sul portone, che suonò tutto. Queste parole ballavano davanti alla mente di Furio:

“Signore mie, avendo udito che c'era una festa quassù, ho pensato di fare una giterella fin qui....„

Ma la porta si socchiuse e Furio vide il volto ben noto della servetta. Essa non ebbe nemmeno il tempo di domandare “chi è?„ che riconobbe il giovinetto; mandò un “oh!„ lungo lungo, poi dentro in casa.

Rimase sul limitare della porta socchiusa, e sentiva dentro un gran barattar di voci, un affrettarsi di passi come se la sua venuta avesse messo tutta la casa a rumore. Quale animo fosse il suo può ognuno di leggieri pensare: le fiamme gli salivano sul volto, ed era un incendio che avvampava dal cuore, quand'ecco comparvero le signore,