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il primo viaggio d'amore | 297 |
il rettore prete del collegio, il preside, i prefetti crudeli passarono alla mente di Furio come una visione terrorizzante.
Ohimè, nel vasto mondo dove c'era l'Ida, c'era anche il preside e c'era il collegio: combinazioni inverosimili e pur vere!
*
Ci faceva una magra figura Furio nel carrozzone di terza classe fra quei sonatori che strepitavano come indemoniati, mentre egli, guardando il cielo grigio da cui gemeva la pioggia, pensava, come a un sogno, che quella sera avrebbe veduto l'Ida: forse avrebbe potuto sfiorare con un bacio le labbra di lei. Cose da impazzire!
Scesero a Savignano che piovigginava.
Montarono tutti in una giardiniera scoperta, tirata da due cavalli magri. Pioveva ora davvero e tutti si erano stretti sotto l'ombrello di Furio, cantando a squarciagola.
Uno a cassetta suonava imperterrito l'inno di Garibaldi con la cornetta e spaventava i cavalli che, per la pioggia, per lo spavento delle grida, per il gran peso, non volevano andar più avanti.
- Ferma! ferma!