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il primo viaggio d'amore | 289 |
Cecco era un suonatore di contrabbasso, randagio e beone, il quale a quell'ora pomeridiana smaltiva il vino del desinare in placidissimi sonni.
Destato a quel modo, è facile pensare come accogliesse l'importuno innamorato; le frasi più gentili erano:
- Va a morir d'accidente te e quella spuzzetta.
- Non dire: è così ideale! - e pur con molte preghiere e promesse che la sera gli avrebbe pagato da bere, lo induceva a levarsi su e prendere il suo stromento.
Allora la voce del contrabbasso cominciava dopo un zum zum profondo:
Sento una forza indomita
Che ognor mi tragge a te,
con quel che segue e con tanta passione che vibravano i cuori e anche i vetri delle finestre.
*
Finì l'estate: l'Ida parti.
Oh, piccola Ida, tu portavi con te tutto il cuore di Furio, e avevi anche con te i fiori e la verdura, il mare e il cielo, perchè