Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la bicicletta di ninì | 267 |
Il signor Alberto fu preso da un'agitazione sorda e violenta e non senza ragione. La mamma sua spasimava: la gamba si enfiava sempre di più.
- Perchè non avete subito mandato ad avvisarmi? - domandò alla moglie.
- È l'affare di due ore appena.
- Lì per lì, a botta fresca, non si credeva fosse nulla di grave, - rispose l'ammalata, - dopo ho mandato il ragazzo del contadino: avrà preso le scorciatoie, e non ti avrà incontrato.
Il signor Alberto chiamò allora il contadino che andasse da un fattore lì presso: desse per carità il cavallo, corresse alla città dal dottor V***.
- Non avere un cavallo in istalla! - mormorava, scrivendo intanto un biglietto per il dottor V***.
Dopo dieci minuti tornò il villano, dicendo che il fattore era andato col cavallo alla fiera e non era per anche tornato.
La luna solenne, pallida, piena, allagava del latteo bagliore la campagna: i grilli elevavano l'inno notturno; i pantani sonavano gli epitalami delle rane al lume lunare quando la melma pare d'argento.