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i tre casi del signor avvocato 247


- La redazione del giornale.... - suggerì timidamente Semilli con un fil di voce che si udì a pena.

Tuttavia quel signore udì, sorrise come un maestro di piano al tasto falso di un principiante.

- Eh, se dovessi dare ascolto a tutti, - disse, - bisognerebbe che avessi non uno ma mille giornali; e, in confidenza, non lo dica a nessuno, uno solo fa fatica a vivere...., fatica!... Del resto, - aggiunse vedendo colui assai triste, - creda, credano tutti che le forme di pietà e di beneficenza individuale sono cose inutili per la collettività: anzi ostacolano, ritardano il fine ultimo. Finchè nella psiche delle masse, - concluse accalorandosi una seconda volta, - non entrerà la coscienza che, con l'atto stesso del nascere, si acquista il diritto di vivere, di godere l'immenso tesoro accumulato da secoli, dalla scienza, dal progresso, ebbene, sino allora avremo sempre una parte grande di uomini che domanderà ad altri pochi come carità ciò che invece viene loro per diritto. Ne è persuaso?

- Oh sì, signore!... - balbettò Semilli.

- Del resto, venendo al fatto individuale, io avrò in mente il caso suo: ripassi ancora