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232 i tre casi del signor avvocato


Il signore, così dicendo, si era levato in piedi ed appariva maestoso e sonoro davanti al gran tavolo di lucente noce intarsiata, con la mano appoggiata ad un gran fascio di carte sul verde tappeto.

L'avvocato Semilli si credette anche lui in dovere di levarsi dalle molli profondità del velluto della poltrona, dove il cortese signore lo aveva fatto sedere.

- Ella è un animo grande e nobile! - disse non sapendo che altro dire.

- Non creda: è frutto di maturo studio e di riflessione. Mediti su questo che ho detto, e se le fallisce l'impiego, cerchi all'estero: rinnovi la sua vita in regioni più libere e forti!

L'avvocato Semilli, pur intendendo che l'udienza era finita, non potè a meno di osservare:

- Ci avevo anch'io pensato di lasciare l'Italia. Ma come faccio? con la moglie e due bambini piccini?...

Il florido onorevole guardò quell'infelice in cui la tinta della barba benchè diversa da quella del volto, pur tuttavia vi si accordava in una pietosa armonia di squallore; parve commosso tanto che a quell'infelice balzò per un istante il cuore: ma ohimè, l'onorevole disse soltanto queste parole: - Di fatto....