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228 | i tre casi del signor avvocato |
lette col cuore in sussulto, non potè a meno di esclamare lietamente: “Due piccioni ad una fava! Adesso almeno io avrò da mangiare e il di più lo manderò ai miei piccini!„
Quel giorno la Madonnina gli parve più raggiante che mai nel puro azzurro e come a lui benevoli gli parvero i cittadini della città superba.
*
Al mattino alle ore dieci l'avvocato Semilli era a fare anticamera dall'onorevole Y.... tenendo, con una mano in tasca, la lettera di raccomandazione ben ravvolta in un foglio di giornale perchè non si sgualcisse: l'altra mano era dentro lo sparato dell'abito sopra i documenti, sopra il cuore che batteva impetuosamente.
Il cameriere, dopo molta attesa, gli domandò la lettera e poco di poi lo introdusse.
Un magnifico e vigoroso signore su la cinquantina lo accolse col più grazioso dei sorrisi e, dopo le prime frasi d'uso, gli indicò una bella poltrona di velluto rosso dove l'avvocato Semilli sprofondò; quindi, deposto il viglietto dell'onorevole suo collega, invitò