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216 | le vicende del signor x*** |
- Allora che venga avanti, - disse la signorina Y***.
E il signor capitano entrò con molto sussiego: un piccolo magro elegante capitano, tutto lucido dalle scarpe di copale al berretto, ai guanti. Aveva l'aspetto di chi deve compiere una seria e difficile missione.
- Le posso offrire il mio baule o questa sedia.... come crede, - disse ella liberando la seggiola meno ingombra, - Come vede, sono su le mosse di partire....
Il piccolo capitano fece cenno con la mano come a dire che non gliene importava niente del disordine e si sedette come chi ha da fare un lungo discorso. Cominciò:
- Ella saprà benissimo quello che accadde al signor maggiore....
- Mio Dio, gli sarebbe successa una qualche disgrazia?
Il signor capitano accennò un tranquillo diniego con la bella mano guantata.
- Ammalato?
- Nemmeno.
Si fermò, poi concentrando nel monocolo tutta la forza visiva, incise queste parole:
- Semplicemente innamorato!
La signorina Y*** diede in un'allegra risata: il signor capitano rimase serio.