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e della signorina y*** 213

con la mia buona mamma che è vecchia e mi scrive e mi vuole con lei. Ma pensi che felicità! Io sono una signora a Reggio con cento dieci lire al mese, mentre qui, sapesse ella che stenti dovevo fare, e poi creda che non ne potevo più di vivere a camere ammobigliate....

La signorina Y*** era raggiante di contentezza nel proferire queste parole, tanto che non s'avvide d'una rapida contrazione nel volto del signor X***, il quale però si ricompose subito e disse con grande calma, non in lui abituale:

- Ella non me ne ha mai parlato! Ad ogni modo me ne congratulo....

La signorina cominciò a spiegare come era andata la cosa, quante pratiche avea dovuto fare per riuscire.

- Così che ella è felice...?

- Felicissima!

- E non prova nessun rimpianto a lasciare Milano?

- Nessunissimo. Milano è da vero troppo grande per la mia piccola persona e mi vi trovavo a disagio; a Reggio, invece, ho la mamma, ho i parenti e qui chi conosco io? chi si cura di me? chi mi vuol bene?

- Troppo giusto, troppo giusto, signorina....