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212 le vicende del signor x***

ginia che tirava come un fumaiuolo, col cuore leggero e pieno di spiriti. Un'ondata di risa allegre lo investì: era una frotta di giovanette che usciva da una fabbrica vicina. Il signor maggiore battendo gli sproni come un ufficialetto di cavalleria a diciott'anni, camminò che pareva volesse oscurare coi buffi di fumo la luna nuova che pencolava sopra le impalcature delle grandi case in costruzione nei nuovi quartieri. Evidentemente meditava qualche cosa di nuovo, di audace, di inverosimile.... – Domani! – borbottò fra i denti.


*


Ohimè, domani è scoppiata la bomba, anzi un fulmine a ciel sereno.

La signorina Y*** disse col suo miglior tuono di voce:

– Sa ella, signor maggiore, la bella novità?

– Cosa? È caduto il Ministero? – domandò con tutta pace il signor X*** aprendo il Corriere col quale era tornato in buon accordo.

– Che ne so io! – disse ella. – Ho ottenuto il trasloco, il trasloco a Reggio! Ma pensi che felicità! Potrò vivere a casa mia