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e della signorina y*** 211

maggiore non poteva soffrire. Egli era un animale carnivoro, ma si adattò al regime vegetariano docilmente.

Venne marzo.

L'albergo ha un piccolo scoperto che nella buona stagione si apre al publico, e, sopra, lungo il fil di ferro di un pergolato, si attorcigliano i viticci de' glicini e alcuni grappoli timidamente cercano di aprirsi all'etico tepore del marzo.

Sopra, l'esile celeste di questo povero cielo lombardo è come lambito da rosee tracce di sole morente.

V'è un palpito di giovinezza nell'aria. Il signor maggiore lo sente tanto più questo diffuso piacere del tempo nuovo perchè ha pranzato squisitamente. Pensare: un'insalatina tenera tenera di lattuga con delle uova bazzottelle e una salsa squisitissima di acciughe preparata da lei, pacatamente, con le sue bianche mani!

- Impara, ipocrita, - avea detto il signor X*** al cameriere, - impara come si fa a condire l'insalata.

E ne aveva mangiata tanta e con che gusto! Poi la signorina se ne era andata e il signor X*** aveva rotto la consegna: - Porta una bottiglia di Lambrusco! - Uscì col vir-