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168 | nella terra dei santi e dei poeti |
grande albergo, girando attorno col piatto; poi si sedeva in un angolo attendendo che noi le rivolgessimo la parola, ma l'occhio suo vigilava a mutar le forchette, a prendere i piatti dalla mano del domestico, e serviva con tanta dignità che veniva voglia di levarsi in piedi e dire: “Scusi, si accomodi lei che servo io.„
- Il signor Sabatier? 1 - chies'io.
- È qui ancora all'albergo Subasio, - diss'ella, - con tutta la famiglia; è tanto buon uomo e prima di stampare il suo libro ne ha fatto una lettura qui in Assisi e ci sono andata anch'io. I frati però dicono che chi ci è andato andrà anche all'inferno.
- E lei non ha paura dell'inferno? - chiese il Pasini.
La signorina levò verso il mio povero amico, dal suo angolo, i più begli occhi canzonatori di cui io abbia memoria.
- Speriamo che Iddio e san Francesco mi usino misericordia, - disse poi.
Anche la signora moglie di quel signore
- ↑ Il signor Sabatier, autore della bellissima Vita di San Francesco (Parigi, Fischbacker, 1894), dimorava in quel tempo in Assisi.