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116 | nella terra dei santi e dei poeti |
scrivere su la carta bollata anche il luogo di nascita.
Dopo Senigallia, i villaggi, le ville innumerevoli, tutti adagiati lungo la spiaggia che si incurva sino alla dorica Ancona, si svegliavano allora. Forse di questo prematuro risveglio era anche causa il cannone che dal forte del monte Conero ogni tanto rombava come un cane che vigila sul mare. Ed io pensai: “Va! che il mare è deserto: la squadra di Tegethoff non c'è più sul mare! Allora conveniva vomitar ferro e fuoco.„
Si destavano allora, dico: la gente, in abiti estivi si dondolava su le vie presso le carrette delle pesche, delle verdure, del pollame. Prendere il bagno, vivere lungo il lido, romanamente avvolti negli accappatoi, mangiare, dormire, asolare: ecco la vita di questi giorni e di questi luoghi e non dei ricchi soltanto! Alla sera si apre il giornale e si trova con dispiacere che le cose d'Italia vanno male. Or via! signor ingegner X***, a lei che è milionario e pur lavora dodici ore il giorno e dalla terra lombarda vince con le sue macchine la concorrenza mondiale e afferma che la sua ambizione maggiore è di mandare all'estero degli operai italiani che sappiano montare una macchina come un operaio in-