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Lungo il mare sino ad Ancona 115

stra intenzione col lume di luna di proseguire lo stesso sino a Senigallia, ma la luna appunto che sorta era allora melanconicamente lenta, si ottenebrò di vapori e il vento dal mare ci portò l'odore della pioggia.

Deliberammo perciò di pernottare a Fano, e fu buon consiglio perchè l'acqua cadde e prima noi ci addormentammo che quella cessasse.


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Verso le tre del mattino il Pasini entrò nella mia stanza e, sporgendo il candeliere dalla finestra, mi assicurò che tutte le stelle brillavano meglio di prima; di fatti il primo sole del viaggio ci si levò omericamente puro e grande dalla marina sonnolenta tuttavia.

Sul ponte del fiume Celano c'era un palo con l'avviso: “Vietato il passo a più di quaranta quintali„, e questo fu il solo pericolo corso nella giornata perchè poco dopo giungevamo a Senigallia ancora addormentata, e benchè la attraversassimo di corsa, io non mi dimenticai di buttarvi il mio biglietto di visita in memoria di esservi nato; cosa della quale io stesso mi ricordo solo quando devo