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progetto, come è delineato nel piano regolatore; e noi ne raccomandiamo l’adozione al Consiglio. In quanto però alla proposta di costruire nella nuova piazza della Fontana di Trevi una loggia alla Toscana, per dimezzarne la estensione, si discusse fra noi se non convenisse meglio lasciarla aperta del tutto, sapendosi da qualcuno che il progetto compilato molti anni addietro sotto l’Amministrazione francese adottava la stessa grandezza, che ora proporrebbe l’ufficio municipale. Ma volendo rispettare l’opinione di chi, timoroso che il bell’effetto della fontana sia pregiudicato osservandola da un punto di vista relativamente troppo distante, noi anziché accettare fin da ora il correttivo della loggia centrale, che non corrisponderebbe più agli usi moderni, e che non saprebbesi in qual modo armonizzare col carattere architettonico della fontana, preferiamo lasciare al tempo la soluzione definitiva, suggerendo che vi si sostituisca per ora un giardino, che colle piante occulti od interrompa dalla metà superiore della piazza la vista della bella opera dell’architetto Salvi.

Ammettiamo infine le correzioni delle strade, che si accentrano alle due piazze di Trevi e del Pantheon, cioè quella di via del Lavatore e di via dei Giardini fino all’incontro del prolungamento di via Due Macelli; quella della via dei Lucchesi e degli Archi della Pilotta, ove raddoppiando gli archi attuali si ottiene una buona diramazione della via Nazionale; e quella della via Randanini e Pozzo delle Cornacchie per unire il Pantheon alla via della Scrofa; non che la demolizione dell’atrio della Chiesa di S. Eustachio, rispettando la casetta che le sta incontro dipinta in facciata dagli Zuccari, per