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sparmio, e demoliti gli ostacoli passa dietro l’antica Dogana di terra ora Camera di Commercio, e dinanzi la chiesa di S. Ignazio; poi seguitando a traverso il braccio posteriore del Palazzo Borromeo riprende la via dei Pastini, corretta e allargata, per raggiungere la Piazza del Pantheon. Questo tratto di strada si collega anche al Palazzo del Parlamento, allargando la via della Guglia fino alla tribuna della Chiesa degli Orfani.

La bellezza della descritta strada è indiscutibile, come indiscutibile è la necessità di aprire, invece delle attuali pericolose ed incomode, una comunicazione agiata fra i punti che si vogliono collegare. La Commissione doveva ad ogni modo esaminare, se per altri riguardi il progetto regge al confronto della possibile esecuzione del primo dei partiti accennati in principio di questo articolo. Si era obiettato, che la strada secondo il piano regolatore obbliga necessariamente all’ampliamento della Piazza di Fontana di Trevi, mentre allargando la via delle Muratte ciò non era necessario. Si può rispondere che avanti la Fontana di Trevi non vi è una piazza, ma un tramite largo metri 6: dunque bisognerebbe in ogni modo porre mano alle demolizioni, per dare alla così detta piazza larghezza uguale a quella che si assegnerebbe alla via delle Muratte, che non potrebbe essere inferiore a 15 metri. Posto adunque che il taglio incontro la fontana è inevitabile, meglio è protrarlo, fino almeno all’ingresso della immaginata via nuova. Si era pur detto che sarebbe stato più economico l’allargamento della via delle Muratte, profittando di una proposta del sig. Principe Sciarra, il quale avrebbe ceduto a prezzo di area nuda il terreno risultante dal