Pagina:Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione.djvu/80

76

genere unanime nel ritenerla eccessiva. Ad essa è parso anche, che l’insenatura che sarebbe risultata sopra uno dei lati del Corso, recherebbe pregiudizio all’apparenza rettilinea, che nel suo insieme oggi presenta questa strada; e quando fosse necessario che il Corso si avesse ad allargare da un capo all’altro, avrebbe accettata piuttosto la sezione di 14 metri su tutta la lunghezza. Ma il totale allargamento non lo trova punto giustificato, riflettendo che il Corso non è un’arteria importante per traffico, ma piuttosto per convegno delle vetture di lusso e per passeggio interno; ed osserva eziandio che l’enorme spesa che importerebbe l’espropriazione dei prospetti imponenti o decorosi fra il Popolo e piazza di Venezia, sarebbe in ogni tempo un ostacolo a imprenderne l’opera, sicché la linea regolatrice sarebbe più che ipotetica, immaginaria. Nonostante tutti ci trovammo d’accordo nell’assoluto bisogno di correggere il tratto, che sta di fronte al palazzo Chigi; quivi la sezione, stradale si ristringe tanto, da far quasi scomparire uno dei marciapiedi, e quivi si verifica la maggiore affluenza di persone. Sicché fummo condotti a proporre, che l’allargamento si limiti al tratto compreso fra la via delle Convertite e il vicolo Cacciabove presso il palazzo Piombino. Il quale palazzo Piombino invero anch’esso con la sua facciata sporge alquanto innanzi e potrebbe essere tagliato; con gravissima spesa però e poca, anzi niuna utilità, giacché al movimento dei veicoli e dei passeggeri provvede comodamente il largo di piazza Colonna. E in quanto alla larghezza di questo parziale ritiro si decise di limitarla così da ottenere una sezione uguale, o quasi a quella dei prossimi tratti, e ad ogni modo non maggiore di 14 metri.