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tanti. La sua ragione di essere sta nel fatto, che la privata iniziativa l’ha trovato opportuno per la fabbricazione e parecchie nuove case sono state compiute o si stanno costruendo. La popolazione vi affluisce volentieri anche a diporto, e vari stabilimenti d’arte e d’industria hanno ivi dato origine ad un certo traffico. Che se, come si propone, e fu già accennato, il mattatoio e il campo boario si sposteranno un giorno da sopracorrente a sottocorrente del fiume, rispetto all’abitato, le altre case che sorgerebbero in sostituzione, legherebbero anche meglio il borgo alla città, mediante il lungotevere, che deve protrarsi oltre la passeggiata di Ripetta, munito di barriera daziaria. La Flaminia allargata, il lungotevere, alcune vie traverse, e un ponte che unirebbe la borgata agli stradoni della piazza d’armi sulla riva destra del Tevere, e così anche al quartiere in Prati di Castello, favorirebbero lo svolgersi del borgo Flaminio; anzi e questo borgo ed il quartiere in prati coopererebbero felicemente al reciproco vantaggio. La Commissione lo stima assai opportuno, e per sua parte l’approva.


Quartiere al Ghetto


La legge sul concorso governativo nelle opere edilizie di Roma impone al Comune di demolire l’attuale quartiere del Ghetto, che giace nella più depressa ed umida zona della città, dove circa quattromila persone sono agglomerate in uno spazio, che non dovrebbe capirne che una quarta parte, e in case mal distri-