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contengono un ampio triangolo di terreno della superficie di circa metri quadrati 90 mila, assai opportunamente scelto, per edificarvi la caserma per alloggiare un reggimento di artiglieria, che è obbligatoria per effetto della Legge di concorso dello Stato nelle opere edilizie e di ampliamento della capitale del Regno. La quale caserma resta così circondata intieramente da ampi stradoni, e compie nel suo estremo lembo l’edificazione della contrada, che ha preso nome dall’antico Castro Pretorio.
Quartiere all'Esquilino e terreno pel Policlinico
Il Consiglio Comunale deliberò la costruzione del vasto quartiere nell’altipiano dell’Esquilino, e ne approvò il disegno nella tornata dei 14 settembre 1871. Una zona di esso fu concessa alla Società unita della Compagnia Commerciale italiana di Genova, e della Banca italiana di costruzioni di Genova, che si venne trasformando in società speciale col titolo di Impresa dell’Esquilino; ed oramai questa prima parte del quartiere, fra la via Viminale e S. Eusebio, fra la Stazione e la piazza di S. M. Maggiore e via Carlo Alberto, è tutta ultimata ed abitata.
Le altre zone poi più remote, comprese fra S. Eusebio e il nuovo viale Manzoni, e fra le ofilcine della Stazione e la via Merulana fino a’ SS. Pietro e Marcellino, furono direttamente espropriate dal Comune che, aperte le strade e preparate le fogne, le concesse parzialmente all’edificazione. È per tal modo che sorsero le