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dotò d’acqua potabile il Rione dei Monti1. Benché la necessità del transito, la prosecuzione del pomerio e del collettore, l’apertura della nuova Porta S. Lorenzo sotto lo speco dell’attuale acquedotto obblighino a sostituire un sifone in ghisa al corrispondente tratto murato, pure la Giunta e la Commissione stimano, che l’Arco di Sisto V, pregevole non tanto come lavoro d’arte, quanto per ragione storica, debba essere conservato nel suo posto attuale, demolendo il resto dell’opera, sicchè possa compiersi anche in questo punto l’allargamento della strada.

Giova infine notare che il pomerio, la via ampliata di S. Lorenzo, e l’estrema via del quartiere abitabile

  1. Ecco la iscrizione:

    SIXTVS. V. PONT. MAX.
    DVCTVM. AQVAE. FELICIS.
    RITO. SVBTERRANEO.
    MILL. PASS. XIII.
    SVBSTRVCTIONE. ARCVATA. VII.
    SVO. SVMPTV. EXTRVXIT.
    ANNO. DOMINI. MDLXXXV. PONT. I.


    È noto che Sisto quinto, da Gregorovius chiamato «il più edificatore di tutti i principi della Chiesa» prevenendo i tempi, tentò di ripopolare i colli della Città e comprese che ciò non si potrebbe senza avere copia di acqua potabile. In prova si trascrive la iscrizione lapidaria murata nell’acquedotto dell’acqua Felice fuori di città, nell’arco sulla via di Frascati in luogo detto il monte del grano.

    SIXTVS. V. PONT. MAX.
    QVO. FONTIBVS. RESTITUTIS.
    DESERTI. VRBIS. ITERVM. HABITARENTVR. COLLES.
    AQVAS. VNDIQVE. INVENIENDAS. MANDAVIT.
    AN. MDLXXXV. PONTIF. I.