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metri 20 di sezione, noi crediamo che basti assegnare 16 metri di larghezza alle arterie principali, 14 ed anche 12 alle secondarie.
Tuttavia quei moduli non si possono avere come invariabili in ogni singola strada, volendosi, per regola, fare a meno di distruggere, senza assoluta necessità, qualunque opera d’arte antica e moderna, che sia pregevole per merito, per nobiltà o per carattere. Per la quale ragione crediamo possibili i rettifili assai di rado, e ci contentiamo che si segua andamento apparentemente meno regolare. Riteniamo nondimeno assai più conveniente, quando giovi alla continuità delle nuove arterie, il partito di aprire coi tagli quei gruppi di case vecchie e scadenti senza interni passaggi, che s’incontrano in alcuni punti della città, piuttosto che impegnarsi in allargamenti equivalenti di prossime strade. Per tal modo si raggiunge lo scopo con minore sacrificio, e colla ricostruzione si provvede alla riforma e all’igiene delle contrade più misere e deserte.
La Città essendo divisa in due parti dal Tevere, occorreranno alcuni ponti nuovi per la traversata del fiume; e considerato, come i ponti attuali fossero insufficienti al bisogno, anche quando la città conteneva meno di 200 mila abitanti, e quando il Trastevere e i Borghi non accennavano a riordinarsi e ad ampliarsi, la Commissione riconosce utile, che i ponti nuovi si abbiano a costruire non solo presso i luoghi destinati alle novelle edificazioni, ma eziandio nei tratti troppo estesi del fiume, i quali ne sono privi lungo le sponde abitate dalle due parti. Ad ogni modo la distanza di un ponte dall’altro non dovrebbe possibilmente essere maggiore