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nomici, oggi in uso nelle grandi città, per temperare il difetto delle grandi distanze; dirette più che sia possibile; di pendenze moderate, quanto il comporti la differenza altimetrica dei punti da collegare. Tuttociò è essenziale per favorire l’iniziamento e il rapido sviluppo delle fabbriche, e per assicurare il compenso locatizio al valore fondiario delle nuove costruzioni. E altre linee debbono parimenti essere segnate, le quali mettano fra loro in rapporto i quartieri, che sorgessero sovra zone separate.

In quanto ai luoghi opportuni per i nuovi quartieri, benchè oramai tutti scelti, la Commissione ha ritenuta per massima, che l’estensione dell’abitato abbia a promuoversi di preferenza nell’interno della cerchia della città, ove esistono tuttora grandissimi spazi disabitati, di quello che assegnare troppo vasta superficie esterna, da includere poi nella cinta daziaria.

Ma oltre al bisogno di nuove abitazioni, una grande città deve pur provvedere a che abbiano sede conveniente, e possibilità di sviluppo, quelle istituzioni commerciali, e quelle industrie e manifatture, che meglio prosperano nei grandi centri di popolazione; come ad esempio, i doks, i mercati, i mattatoi, certi opifici meccanici, le fonderie, i laboratori, e soprattutto le industrie applicate alle belle arti. Il terreno propizio a ciò deve per massima essere scelto abbastanza appartato, anche perchè possano trovarvi posto le arti o insalubri o romorose: deve avere modo di collegarsi ai binari delle ferrovie, e di smaltire facilmente le acque impure per sostanze organiche o minerali: deve finalmente aver giacitura adatta per la distribuzione della forza motrice, sia meccanica, sia idraulica.