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missione ha opinato gli si debba dare, perchè riesca veramente completo. La Commissione ha avuto dal Consiglio l’incarico esplicito di esaminare un progetto di piano regolatore della città, e di riferire sulla convenienza ed opportunità edilizia delle opere in esso segnate: purtuttavia non potendo dimenticare che essa si volle composta di tutti consiglieri, questo solo fatto la conduceva naturalmente al quesito amministrativo, se il Comune di Roma avrà i mezzi, o come se li potrà procurare, per l’esecuzione del piano; e in difetto di mezzi sufficienti, se convenisse restringere, a poche e di più evidente necessità attuale, le opere eseguibili del piano medesimo. Ma noi ci guardammo, e non l’avremmo potuto, dallo entrare in un campo di esclusiva competenza del Sindaco e dell’Amministrazione comunale, la quale solamente dal Consiglio sarà invitata ad esporre il suo concetto economico sulla proposta trasformazione edilizia della città.
Tuttavia noi stimammo prezzo dell’opera indicare con una specie di generica classificazione, le opere diverse che, secondo il nostro parere, dovrebbero eseguirsi in un prossimo e breve spazio di tempo, come indispensabili fin da ora ed urgenti; e quelle che converrebbe mandare ad effetto in tempo più lungo, iniziandole possibilmente in un secondo periodo; infine quelle per le quali basterà che i proprietari vincolati dalla servitù di allineamento, non possano comprometterne l’esecuzione. Queste certamente al termine dei 25 anni del vincolo legale del piano, se straordinarie risorse economiche del Comune non avranno permesso di compierle, si troveranno iniziate nei punti, dove i proprietari stessi,