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carico di esaminarli, e giudicare se alcuno di essi offrisse qualità tali da renderlo preferibile al progetto dell’ufficio, e da potersi, anche parzialmente, combinare con questo. I progetti estranei sono cinque; e ne sono autori il Signor Vincenzo Martinucci, il Sig. Aurelio Martinelli, i Signori Augusto Marchesi e Sante Bucciarelli, il Sig. Goffredo Narducci e il Sig. Francesco Degli Abbati. Presa notizia complessiva di tutti, ci persuademmo niuno aver qualità di completo piano regolatore e di ampliamento della Città. Essi in genere rappresentano il disegno, o di un qualche grande rettifilo stradale diretto all’obiettivo che si predilige, o del modo come provvedere alla viabilità soltanto di una contrada di Roma, senza dire dell’ultimo che ha per iscopo una linea ferroviaria di circonvallazione, anzichè un piano edilizio. Tutti questi progetti presi da se possono avere il loro merito; qualcuno relativamente al suo particolare scopo può esser buono; ma si comprenderà come fosse quasi impossibile farne il paragone col piano complesso e generale presentato dalla Giunta. Ed è facile intendere eziandio, come sarebbe pericoloso il voler combinare qualche parte di tali progetti parziali col piano generale dell’ufficio, senza scompaginare quel nesso fra le tante opere proposte, che ne costituisce il pregio principale, e che é conseguenza dell’unità di concetto nella compilazione del disegno. Questo abbiamo voluto affermare, perchè gli autori prendano nel vero significato che hanno le nostre conclusioni, nè pensino che siasi mancato verso loro di riguardo; e se ne ha in prova la sollecitudine, colla quale aderimmo alla domanda di chi desiderò dare verbali schiarimenti intorno al proprio