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Camera dei Deputati - 622 - Senato della Repubblica


IX LEGISLATURA -- DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI -- DOCUMENTI

iV - riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le provincie e ridefinire i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari.
a3) Ordinamento del Parlamento
i - nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco), riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2° grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
ii - modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed al Senato preponderanza economica (esame del bilancio);
iii - stabilire norme per effettuare in uno stesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali, regionali e comunali (modifica costituzionale);
iiii - introdurre la categoria delle leggi organiche (come in Francia) riservata ai codici, alle norme in materia di organizzazione dell'esecutivo, del pubblico impiego e degli ordinamenti giudiziario e militare, da approvare in Aula e con maggioranza qualificata;
iV - stabilire che i decreti-legge sono inemendabili;
a4) Ordinamento di altri organi istituzionali
i - Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive od in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attittive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
ii - Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l'ineleggibilità ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale);
iii - Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici.

b) Provvedimenti economico sociali

b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro od un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni);