Pagina:Petruccelli della Gattina - I suicidi di Parigi, Milano, Sonzogno, 1876.djvu/93

Sergio si sollevò sul suo cubito, passò la mano sulla sua fronte, e concentrossi, per raccogliere le sue idee. Infine, cominciò a dettare.

Regina coprì di scrittura pagina su pagina. Era la fine del romanzo: Les sixièmes étages de Paris.

Regina, l’eroina del romanzo a cui Sergio aveva impartito il nome tanto amato di sua moglie, era per suicidarsi.

Sergio dettava:

«Il veggio era acceso. Le finestre e la porta ermeticamente riturate. Il povero giaciglio, non più verginale, ma innocente sempre era pronto a riceverla, come l’altare riceve le vittime delle tragedie antiche.

«Regina baciò religiosamente una ciocca di capelli di suo padre, il ritratto di sua madre, che pendeva al suo capezzale, a lato dell’immagine della madre di Dio. Ella cacciò bene addentro, in una piega del suo busto, un fiore da lungo tempo appassito, una lettera che conservava ancora le impronte delle sue lagrime — l’ultima, la lettera di separamento da Maurizio d’Apremont. Ella lisciò i suoi capelli, raggiustò la sua veste da domenica, di cui erasi azzimata per presentarsi innanzi alla morte, linda, bella, con tutte le eleganze che l’avevano adorna in la vita. Poi si assise alla sua piccola tavola, da cui cavò un foglietto di carta, e scrisse la lettera seguente:»

— Di’ carina — chiese Sergio — vuoi tu darmi una tazza di the?

— Lo vo benissimo — rispose Regina alzandosi dallo scrittoio. Ma l’è terribile e stupendo. Non mai avesti tu più di vena. Tu sei ispirato, amico mio.

— Esaltamento di febbre — replicò Sergio. Al postutto, ch’è dunque l’ispirazione se non una febbre cerebrale? Ed io ò due febbri: una alla testa, una al cuore.

Regina fece un passo verso di lui. Ebbe una tentazione subita di gittarsi nelle braccia del marito e di dirgli: «Giudicami! ecco le mie colpe!» Ma ella credè di scorgere negli occhi di Sergio uno sguardo sinistro, una luce scura che l’arrestò. Volse quindi il dorso in silenzio e se ne andò lentamente a preparare il the.

Sergio seguilla degli occhi con ansietà. Si avrebbe potuto leggere sul suo sembiante il desiderio di richiamarla... Si astenne. Invece, sporse la mano e preso tutto il manoscritto cui Regina veniva di terminare.