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l’acqua, così respinta, si gettava in due nappi, a destra ed a sinistra, formando due cascate, che ricadevano da una altezza di cento piedi in una valle, e si riunivano. La parabola che descrivevano quelle due cascate formava come due archi che fiancheggiavano la roccia, e le due tese d’acqua rassomigliavano a due anse di un’anfora — un’anfora alla forma di una mitra episcopale. Un vapore di polvere di diamanti la covriva. Il sole l’animava e ne faceva un nembo d’iride.

Il Cristo, sul Tabor, ebbe a trasfigurarsi così.

— Oh! come è bello! — sclamò il duca, guardando il viso di Bianca, e per conseguenza volgendo le spalle alle cascate.

Bianca partì in uno scroscio di riso e disse:

— Piede a terra, allora, mastro Alain.

Lo staffiere prese i cavalli. La principessa si appoggiò al braccio del duca, e cominciò a discendere il burrone.

— Aprite dunque il vostro paracqua — diss’ella; — noi andiamo...

— A traversare il mar Rosso a piede secco, ma al capo innondato — soggiunse il duca.

Passarono infatti sotto la parabola della cascata, a destra, avendo sulla testa quella vôlta di cristallo soffusa di luce. Salirono qualche scaglione tagliato nella roccia, poi entrarono sotto una specie di galleria che forava il masso di lungo a lungo.

Quando furono al centro, si trovarono in una camera pellicciata di quercia. Un ovale, chiuso da un doppio cristallo, sporgendo sur una piccola piattaforma, rischiarava il luogo. L’ovale aprivasi in fronte alla roccia e dominava tutta la vallea percorsa dal torrente — il quale ricadeva in piccola cascata fino all’immenso bacino del parco, innanzi al castello. Dalle due porte aperte, a destra ed a manca, vedevansi le cortine di acqua delle due cascate.

Il sole del pomeriggio rischiarava la stanza. Il rumore della caduta d’acqua era ammortito. I giuochi di luce, di faccia e di lato, producevano dei bagliori magici, in mezzo alle cannas indicas dalle larghe foglie, dai fiori gialli e scarlatti che ostruivano un poco l’entrata della vôlta, e le cobee e le campanule che sbocciavano intorno all’ovale.

— Signor duca di Balbek — parlò la principessa Bianca,