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lo baciò. Nick si coricò, avendo compreso che gli era mestieri discrezione.

Lisa aprì allora dolcemente la porta vetrata che immetteva nel giardino.

Regina restò ad ascoltar per qualche secondo se alcun non le udisse. Poi, Lisa salì nella camera della padrona; recò giù un sacco da notte, un mantello da viaggio ed un cappello; spense il lume; ed entrambe uscirono, socchiudendo le imposte.

Nick gemè sommessamente.

La casa di campagna del dottore toccava il parco di Madrid, ove egli aveva diritto di passeggiare. Questo parco, scomparso oggidì, aveva ancora a quell’epoca una porta sporgente sul bosco di Boulogne, di cui il dottore possedeva una chiave per uso suo.

Lisa aprì — ed alle due del mattino si trovarono nel bosco. Lisa richiudeva la porta, quando un giovane si avanzò verso di loro.

— Regina! mormorò egli.

— Sergio! rispose questa.

Il giovane fischiò, ed immediatamente comparve una berlina di posta nascosta sotto gli alberi del viale.

Il postiglione aprì lo sportello senza soffiar verbo. Le due donzelle entrarono nella vettura con Sergio.

— Guida tripla — disse costui. Via d’Inghilterra.

I cavalli partirono ventre a terra.


II.

La lettera.

La luna navigava tranquillamente pel cielo. Il profumo degli alberi saturava l’aria infocata e voluttuosa. Le foglie alitavano appena, come il respiro di un fanciullo. Non una nuvola. Le stelle palpitavano di una luce azzurrognola. Si udì dunque nella berlina la parola: Grazie! pronunziata dal giovane, ed il rumore di un bacio lungo — protratto come