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reg. La battaglia ebbe principio il 5 agosto di sera. Gli Ungheresi avevano gli occhi abbagliati dal sole che tramontava ed impediva loro di vedere l’inimico. Essi non furono sconfitti, ma piuttosto cedettero il terreno, protetti dagli ussari, che rinnovando delle ammirabili cariche, tennero in iscacco gli Austriaci.

Dembinski aveva a scegliere allora fra due linee di ritirata: Arad, ove Görgey doveva arrivare il giorno stesso; o Temesvar, fortezza che era nelle mani degli Austriaci, ma dove sperava di tirare a sè il corpo di Kmety. Il vecchio generale polacco preferì, per fatalità, Temesvar, la cui guarnigione, credeva egli, non poteva resistere lungamente. Il Governo seguiva il corpo d’armata di Dembinski. La Dieta si era aggiornata sine die. Il principe Nyraczi e sua figlia si ritiravano coll’esercito, cacciati dall’ultima loro dimora di Szeged e spinti dalla tempesta, che li travolgeva dinanzi a sè.

C’era un’altra ragione. Il nipote del principe, che comandava il suo battaglione di volontarii, era stato ucciso. Gli ufficiali avevano domandato al principe di scegliere un nuovo capo per condurli.

— Io stessa, gridò Amelia.

— Sotto ai miei ordini, rispose il principe.

E prese il comando.

Li ritrovai a Temesvar, ove arrivai con Bem il 9 agosto.

Ove arrivava Bem, arrivava la pugna. Egli prese immediatamente dalle mani del suo compatriotta Dembinski il comando in capo come generalissimo, schierò i battaglioni magiari, mise l’artiglieria in posizione, ed aprì il fuoco contro il nemico. Haynau