Pagina:Petruccelli Della Gattina - Le notti degli emigrati a Londra, Milano, Treves, 1872.djvu/297

Essa prende la rivincita delle invasioni mongoliche.

La Russia possiede una civiltà superiore a quella delle popolazioni che si aggiudica con la forza. In oltre, la forza ha un prestigio divino che abbarbaglia popoli, i quali non riconoscono altro dio. E la Russia ne usa con abilità — abbastanza per rompere le resistenze, non troppa per creare odi nascosti, indelebili, eterni, come ne incontrò l’Austria dovunque la s’impose a popoli di razza straniera. Infatti, tranne la Polonia, tutte le province slave che la Russia si è appropriate, le sono restate fedeli ed attaccate. Esempio la Finlandia, la quale, al tempo delle guerre napoleoniche ed all’occasione delle rivoluzioni polacche, avrebbe potuto tentare di distaccarsi, e fece, al contrario, causa comune con il capo della razza. I Principati Danubiani, malgrado l’autonomia che fu loro regalata, e checchè il partito governativo rumeno ne dica, rimpiangono e desiderano la Russia.

Le risorse della civiltà russa sono inesauribili. La Germania e l’Inghilterra hanno raggiunto il loro sviluppo, nel circolo ristretto che la natura loro tracciò. La Russia, al contrario, è al suo inizio. Essa può accrescere a volontà l’estensione del suo territorio dal lato della Cina e del Giappone, ed accelerare la fecondità della sua popolazione mediante la ricchezza interna dell’Impero, essenzialmente agricolo, e favorito egualmente su tutti i punti per essere altresì industriale. Il suo immenso territorio riunisce tutte le diversità di clima; è proprio ad ogni sorte di produzione utile. L’Impero russo è bagnato dai più bei fiumi del mondo, quasi tutti navigabili,