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la Russia rode il continente dell’Asia centrale e si approssima all’India britannica. Il mese di luglio 1869, il Parlamento inglese s’intrattenne di questo progresso costante della Russia. E non celò le apprensioni, direi quasi il terrore che ispira all’Inghilterra questo colosso misterioso, che avanza lentamente, persistentemente, pertinacemente, come una nuvola gigantesca, e che avvilupperà un giorno il suo Impero orientale e lo coprirà di fitta notte. Il signor Grant Duft, sotto-segretario di stato per le Indie, provò di scongiurare lo spettro — come lo faceva altresì non ha guari il signor Tchikatchef innanzi all’Associazione britannica per l’avanzamento delle scienze. — E Gladstone dichiarò, che i due governi sono quasi d’accordo per interporre l’Afganistan, come territorio neutro ed inviolabile, tra i possessi delle due nazioni.

Questo trattato sarà desso rispettato?

Sì, fino a che circostanze favorevoli non alletteranno la Russia a violarlo.

Gli acquisti dello Tzar si connettono senza interruzione da Cronstad fino a Smarkande, dal mar Nero allo Stretto di Behring, dallo Spitzberg al Kamtsciatka. La Russia non conquista, come conquistò l’Inghilterra, adottando per i suoi nuovi possessi il sistema coloniale ed il self-reliant government. La Russia si annette come province, si assimila e smaltisce i paesi invasi. Poi, mediante la sua colonizzazione militare ed agricola, la s’insinua, s’impianta, s’irradica nella società e nel suolo conquistato. L’Asia, del resto, è il campo di azione ove la razza slava esercita la sua attività, ed ove scaricherà, nell’avvenire, la sua sovrabbondanza di energia e di vitalità.