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buito alla caduta di questi Stati sotto la pressione dell’invasione tedesca e dell’ascendente russo, mentre che dessa paralizzava la loro influenza sull’impero d’Oriente. Gli è al cattolicismo altresì che la Polonia deve le sue vicissitudini ed una parte delle sue sventure.

In uno Stato di quasi anarchia per parecchi secoli sotto i suoi dodici woivodi o palatini, la Polonia si presenta col nome di regno al XIV secolo e forma uno stato, mediante la sua riunione con la Lituania, sotto il dominio dei Jagelloni. La sua rivalità colla Russia comincia alla sua culla e riempie la sua storia — passando per le medesime fasi della lotta che s’impegna tra l’Inghilterra e la Francia. E forse questa rivalità avrebbe finito in una fusione violenta sotto l’invasione degli antichi Unni di Attila, divenuti i Tartari di Gengis-Khan, se un baratro profondo e fatale non li avesse divisi per sempre, il cattolicismo, alimentato dall’influenza astuta ed interessata della corte di Roma.

Il ritorno degli Asiatici arrestò per lungo tempo lo slancio della civiltà slava.

La razza slava ha dovuto lottare perpetuamente contro i popoli nomadi, arrivando dalla medesima direzione, ma non essendo sempre della medesima razza, puramente asiatica. La razza bianca occupò originariamente tutta quella parte dell’Asia che guarda l’Europa, ove la presenza della razza gialla è recentissima: la Siberia, il Caucaso, le contrade della Transoxiana e del Caspio.... quelle contrade insomma che la Russia conquista adesso l’una dietro l’altra, con grande spavento della Turchia, della Persia, e dell’Inghilterra, — la quale vede le sue pos-