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La slava è stata sempre una razza conquistata. I popoli dell’Asia e quelli della Germania occidentale l’hanno, a volta a volta, calpestata e dominata; perocchè dessa invocava l’aiuto degli uni per sottrarsi all’oppressione degli altri — come fecero i popoli delle penisole itala ed iberica. I Kimris, o Cimbri, furono i primi a passare sulla razza slava. I Sarmati — nomadi dagli occhi di lucertola, di origine mongolica e di razza puramente asiatica — vennero a cacciar via i Kimris, e furono cacciati a loro volta dai Goti — popoli usciti dalla Scandinavia, trascinando dietro a loro un’accozzaglia di Celti, di Slavi e di Germani. Questi dominatori, portanti una civiltà cui Odin aveva forse ricevuta dalla Persia o dall’India, fondarono un impero slavo, assiso sul Danubio e sul Dnieper, nell’Ukrania, ed alle sponde del mar Nero, risuscitarono la dominazione cimbrica, e riaserrarono la frontiera romana, sotto il nome di Daci e di Marcomanni. Nomadi, essi imperavano a cavallo sui popoli indigeni, coltivatori sedentanei, e vivevano a cavallo — come i polacchi nella convenzione della pospolite. Se la loro potenza avesse durato, forse i Goti si sarebbero fusi con gl’indigeni. Ma queglino fra gli slavi, che avevano emigrato sotto la dominazione gotica, ritornarono come vanguardia degli Unni — popoli asiatici — e respinsero lo straniero dal suolo della loro patria.

Gli Unni rimpiazzarono i Goti, che retrocessero sulle possessioni romane ed annunziarono Attila. Questi si manifestò all’Europa come la folgore, dominando dalle frontiere della Cina fino al Baltico e procedendo sopra Roma, menando con lui un miscuglio di guerrieri di tutte le nazioni e di tutte le